Il progetto


Questo blog è un progetto nel progetto.
Gli otto ragazzi autori e protagonisti di questo blog sono infatti venuti a Firenze da tutta Europa prima di tutto per partecipare al servizio volontario europeo (SVE), un'opportunità per giovani dai 18 ai 30 anni di svolgere volontariato all'estero finanziata dalla Commissione Europea.
Il progetto di volontariato prevede poi anche un corso di lingua italiana, di cui io sono l'insegnante, che si svolgerà per tutti i 9 mesi della loro permanenza a Firenze, con cadenza settimanale.
E' stato subito chiaro sia a me che agli studenti che lavorare insieme per così tanto tempo, con lo scopo di imparare e perfezionare la conoscenza dell'italiano, impiegato da loro inoltre in un contesto lavorativo a stretto contatto con la realtà di Firenze, implicava due cose: continuità e progettualità.
Così è nata l'idea di un blog, che racchiudesse dall'inizio alla fine la loro esperienza di studenti di italiano ma anche di volontari a Firenze.
Quando l'ho proposto in classe, le reazioni sono state per lo più incuriosite ed entusiaste, ma non sono mancate le domande, i dubbi: Perchè un blog? E chi lo leggerà? A chi potrebbe interessare?

Prima di tutto, va detto che questo blog è un esperimento, per me come per gli studenti. E come tale sarà quindi oggetto di modifiche, correzioni, ripensamenti in corso d'opera. Non ho mai utilizzato prima un blog come strumento didattico, e molti dei ragazzi non hanno mai avuto un blog personale: ma, come si dice, c'è sempre una prima volta!

Ma soprattutto, questo blog vuole essere uno strumento degli studenti, un LORO spazio di lavoro e di collaborazione in cui confrontarsi, condividere idee, mettere alla prova le loro conoscenze linguistiche e non. Il mio compito sarà quello di proporre temi, stimolare discussioni e naturalmente correggere i contenuti, ma i veri autori (e lettori) del blog saranno proprio i ragazzi, ed è solo in questo modo che a mio parere il blog può rivelarsi uno strumento efficace di apprendimento.

Trovo che scrivere rivolgendosi ad un pubblico autentico anche se virtuale, in un contesto autentico, possa essere più stimolante che fare lo stesso compito solo per il giudizio dell'insegnante.

Collaborare ad un progetto in rete ci permette anche di mantenere una maggiore continuità oltre all'incontro settimanale di 3 ore in classe.
E, non secondariamente, può essere uno strumento creativo e divertente per imparare una lingua straniera, particolarmente adatto a dei ragazzi giovani.

Mi auguro che sia un'esperienza positiva, e un progetto che, perchè no, possa continuare anche al di là di questi 9 mesi di lezioni...

In bocca al lupo ragazzi, e buon lavoro!
E a voi, buona lettura!

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