mercoledì 19 dicembre 2012

Le fate ignoranti: interessante e anche divertente


Secondo me, “Le fate ignoranti” è un buon film. Non è una grande opera, ma compie la sua funzione di divertire lo spettatore, già che la storia è interessante e ha personaggi carismatici.

Il regista Ferzan Özpetek fa una scommessa un po' rivoluzionaria perche parla di un tema molto importante come la omosessualità. Dobbiamo ricordare che questo film è dell'anno 2001, quando prima questo tema non era stato molto presente nel cinema italiano.
Mi piace che il fim abbia un personaggio omosessuale come protagonista (Michele) e come personaggi secondari. Anche che la storia parli in forma molto aperta di questo argomento e le relazioni sessuali.

Stefano Accorsi fa un buon lavoro come Michele, ma per me ha uno sguardo un po' freddo (soprattutto per gli occhi), sebbene il film non ne risenta quasi. Invece, ritengo che Margherita Buy sia più a suo agio nel suo ruolo di Antonia, come la donna che non conosce la doppia vita di suo marito e vuole sapere perche l’ ha ingannata tanto tempo. Per me è più credibile lei di lui.
Altra cosa che mi piace abbastanza del film è la “famiglia di Michele”, con tutti i suoi amici a casa sua sempre per mangiare. Sono personaggi divertenti che fanno più bella la storia: la carina turca Serra, la transessuale Mara, Luisella, ecc. Tutti hanno il proprio momento è completano bene la coppia protagonista.

lunedì 17 dicembre 2012

Le fate ignoranti: rapporti e diversità sessuale


Appena finita la visione del film Le fate ignoranti ho detto troppo presto che mi era piaciuto. Ora, riflettendo meglio, si devono fare delle sfumature. Non mi è dispiaciuto, è vero; è un film con una trama interessante e un ritmo ottimo, non ti rendi conto del passare del tempo, non ti annoi, al contrario come succede con tanti film drammatici. E poi mi è rimasto in mente per tutto il giorno e di più, sintomo chiaro per me che, in qualche modo, mi ha toccato.

Infatti, mi è piaciuta la recitazione di alcuni degli attori, soprattutto della protagonista Margherita Buy e di Gabriel Garko nel ruolo di Ernesto, il ragazzo malato di AIDS, che mi ha veramente commosso. Il problema è che non posso dire lo stesso di altri: Stefano Accorsi non mi sembrava credibile nel ruolo di Michele, la sua faccia inespressiva non aiutava molto un personaggio che dovrebbe essere uno dei punti forti del film, e i suoi rapidi e spesso assurdi cambi di temperamento mi sembravano troppo finti. Un peccato, perché con una migliore recitazione il film sarebbe veramente molto consigliabile.
Il tema del film mi piace, i rapporti umani sono tra le cose che più mi affascinano al mondo, e poi mi interessa abbastanza la tematica della diversità sessuale.

Il ballo


Arrivata a Firenze, dopo le prime settimane mi già mancava qualcosa. Un corso di ballo. Visto che da più di 10 anni ballavo almeno una volta alla settimana (o 2 volte, in un periodo 3-4 volte), mi sono già abituata anche al movimento, anche a essere membra di un gruppo, di una comunità. Sono appassionata dei balli tradizionali, ma non speravo che ci fosse a Firenze un corso di questo tipo di ballo. E quando già quasi quasi mi ero impegnata a frequentare un corso di swing, il mio capo (sapendo che mi interessano i balli popolari) mi ha mandato un e-mail con l'indirizzo del sito della scuola di danza Taranta. Finalmente il corso che cercavo! Nel  fine settimana del 10-11 novembre c'era proprio un approfondimento di Tamburiata o Ballo sul tamburo di Terzigno.
Tutti i balli popolari italiani erano ancora sconosciuti per me, non avevo nemmeno idea  di come fosse questa Tamburiata. Pensavo, che non si andasse a un approfondimento di Tamburiata senza conoscerla o almeno vederla, ho cercato subito sul YouTube, come si balla. A prima vista non sono stata convinta... le prime mie impressioni erano le seguenti: la musica è terribile, visto che suonano solo sul tamburello e cantano, il ballo è molto semplice, non fanno quasi niente, solo passano avanti e dietro, fanno un cerchio e  passano avanti-dietro di nuovo. Mi sembrava che  questo ballo non avesse senso, anzi, veramente non fosse un ballo. 

martedì 11 dicembre 2012

Tre... Viaggi verso la libertà

Tre: Viaggi verso la libertà Lo spettacolo è stato realizzato con la compartecipazione del Consiglio regionale della Toscana, in occasione della Festa della Toscana 2012. Si ringrazia la Biblioteca Centrale di Firenze per la collaborazione Le donne sono sempre in viaggio: un viaggio verso la libertà.  Spesso attraverso la Liberazione: dai pregiudizi, dalla paura, dalle convenzioni… E la libertà ha un prezzo, in ogni epoca: soprattutto per chi, indipendentemente dalla cultura o dalla latitudine, per realizzare il proprio desiderio deve rinunciare a qualcosa... 

Racconteremo Storie, Tre storie. Racconteremo di viaggi verso la libertà che non possono mai finire perché finché c’è movimento c’è vita…  Racconteremo storie di donne apparentemente lontane nel tempo e nel vissuto che si incontrano per arrivare alla stessa destinazione  Racconteremo con leggerezza e anche con ironia di storie dove piccoli dettagli, apparentemente banali, diventano motore di cambiamento, scatenando situazioni a volte surreali, a volte grottesche, a volte poetiche…   

Con :FIAMMA NEGRI, GILA MANETTI, ORNELLA ESPOSITO          

Cercherò di scrivere la mia opinione. Non una recensione. Proprio quello che ho sentito durante lo spettacolo ..

lunedì 10 dicembre 2012

Le fate ignoranti - scena del pranzo


Abbiamo visto in classe una scena tratta dal film "Le fate ignoranti" di Ferzan Ozpetek (2001), per discutere del tema della famiglia (ma anche di matrimonio, di convivenza, di tradimento, di diversità) L'abbiamo poi analizzata da un punto di vista grammaticale, lessicale e fonetico e abbiamo svolto alcune attività.
La lezione successiva è stata dedicata alla visione integrale del film, che alcuni studenti hanno poi recensito:

-recensione di Rosaura
-recensione di Josep
-recensione di Marian

domenica 9 dicembre 2012

Pasta, festa, siesta


Essendo un po’antropologa non posso dare un’opinione a nome degli ungheresi senza chiedergli, cosa ne pensano. Il campione non è rappresentativo, ma tutto quello che scrivo sotto è una sintesi delle risposte di tre persone ungheresi. Vediamo allora come gli ungheresi vedono gli italiani!
Parlano ad alta voce, velocissimamente. Gli piace festeggiare. Il loro senso della musica è come se fossero zingari. Cantano magnificamente soprattutto nel coro della chiesa e nelle opere di Verdi. Sono religiosi, ma „secondo me gli uomini tradiscono  la moglie” ma questa  è una teoria basata sui film. Ma la mamma è santa!
Sono benevoli. Si vestono raffinatamente. Il turista italiano si riconosce dal fatto che sia che ci sia sole, sia che ci sia buio, indossa gli occhiali da sole.
Sono dei tappi. Gli piace mangiare. Mangiano la pasta con la pasta. I meridionali fanno il riposino per ore.
Guidano come pazzi. Velocissimamente.
Ma amano vivere…la dolce vita!

martedì 4 dicembre 2012

Ti sposerò - di Lorenzo Jovanotti



Non mi stanco ancora
a stare sotto il sole
a prenderti la mano
a dirti che ti amo
passeranno gli anni
cambierò colore
ma io son sicuro che
saremo ancora noi due
come l'asino ed il bue
come il bianco e il nero
come una bicicletta che va
sopra la collina
in salita a faticar

lunedì 3 dicembre 2012

Il nostro viaggio al Nord d'Italia


Dal 23 al 26 novembre abbiamo deciso di fare una capatina in treno a tre città del nord: Torino, Milano e Verona. L'obiettivo? Conoscere il nord, vedere com'è diverso dalla Toscana e uscire un po' dalla follia turistica di Firenze, che qualche volta ci soffoca.

A Torino siamo stati ospitati da una bravissima ragazza francese conosciuta tramite Couchsurfing: un sito web che mette in contatto gente di tutto il mondo per fare conoscenze quando sei in viaggio e per ospitare ed essere ospitato in case private senza pagare niente, semplicemente condividendo esperienze. Lo consigliamo a tutti! Lei ci ha portato in dei posti carini, tipici e anche alternativi, come un bar di zuppe del movimento slow-food.

Da soli abbiamo fatto una passeggiata in città e finché non siamo arrivati al fiume ci è sembrato una città un po' grigia. Però la vista del Po è stata bellissima, cosí come il panorama dal Monte dei Cappuccini. È una città in cui ambiente e architettura ci ricordano più Parigi o Praga che qualsiasi altra città italiana.
Abbiamo visitato anche il Museo Egizio, uno dei più famosi del mondo, piccolo ma molto interessante, sopratutto per noi storici.