venerdì 10 maggio 2013

Beh...


„Beh, io lo dicevo così, per rompere il ghiaccio.“ È questa la frase, la citazione che riassume bene il film „Tre uomini e una gamba“ di e con Aldo, Giovanni e Giacomo, i protagonisti interpretati da loro stessi.


Tre uomini e una gamba


Secondo me, “Tre uomini e una gamba” non è un film di qualità. Si tratta di una storia semplice, con battute facili e un umorismo caratteristico degli anni novanta.
La parte di Giacomo innamorato di una donna due giorni prima del suo matrimonio non è credibile. Poi c'è il tipico suocero ricco e arrabbiato sempre con i mariti delle sue figlie (gli piace solamente il cane). Quello che mi è piaciuto un po' è stata la coppia Giovanni/Aldo e la scena con il terrone (però neanche quella aveva molto senso, perché un sogno con Dracula? critica politica alla Lega Nord?).
Infine, il finale è troppo aperto e ti lascia: come? finisce così?. Si suppone che lascino le donne e comincino una nuova vita? Giacomo va a cercare a Chiara in Grecia? È un finale un po' confuso per me.

Insomma, io non lo consiglierei di sicuro, ma se vi piacciono quei tipi di film...

martedì 23 aprile 2013

Tre uomini e una gamba

Aldo, Giovanni e Giacomo nel loro primo film comico insieme. Un film molto leggero, che suscita qualche sorriso ma poche e vere risate.
Tre colleghi di lavoro e cognati che devono guidare la macchina da Milano fino alla Puglia, dove li aspetta, per sposarsi con Giacomo, la terza delle figlie Cecconi; un suocero caricaturizzato ma implacabile; una donna carina con dei problemi, che devono aiutare mentre proseguono il viaggio verso il Sud.
Giacomo si innamorerà di lei ed entrerà in crisi con l'idea di sposarsi e con la sua vita in generale. E così farà entrare in crisi anche gli altri...
Da vedere? In realtà, non proprio.

martedì 9 aprile 2013

L'ombrello verde


Questo ombrello significa la tristezza e la melancolia a Firenze. Ci sono tanti giorni di pioggia in inverno e ora in primavera che si deve prendere questo ombrello molte volte quando si esce di casa. Ma la pioggia non dura sempre, in qualche momento uscirà il sole.


Altare della Maturità

La sapienza, il sapere, la coscienza, fissati su carta:


„In nova fert animus / mutatas dicere formas …“

„1789, 1804, 1806, 1815, 1817, 1832, 1848, 1870/71“

„Da steh ich nun ich armer Tor und bin so klug als wie zuvor!“

„Frase scissa: A mangiare è stato Gianni.“

„Beuys: erweiterter Kunstbegriff:“

 „ax^2+bx+c = 0“

Have you [ever] been

∑ [-∞ ; +5[


È questa la nostra intelligenza, è questo il nostro intelletto? È questo il crescere, imparare, sapere, sopravvivere, comunicare, vedere, pensare, vivere?

È il foglietto con appunti il valore che forma il nostro spazio - fisico e mentale - in cui ci muoviamo?

La penna, simbolo della nostra vita quottidiana, ci dà la risposta, crucifiggendo la palla fintamente solida, ma in verità costituita d’aria, di vuoto.

La sapienza, il sapere, la coscienza, sacrifici delle manie nostre.

Dieci Eco-Consigli per l’Italiana e l’Italiano d’oggi


  1. Usare le buste di stoffa. Non bisogna comprare dei sacchetti di plastica ogni volta che si fa la spesa.
  2. Stampare su carta riciclata. Se non si tratta di un documento con cui sono dichiarate sante delle persone la carta può anche essere un po' grigina.
  3. Spostarsi con la bici o i mezzi pubblici. Consigliato da anni (e valido soprattutto a Firenze) …
  4. Raccogliere i rifiuti in maniera differenziata. Non è proprio difficile: Carta, umido, plastica con vetro e lattine, pattumiera. Capito?
  5. Preferire gli accumulatori alle batterie. Si risparmiano anche i soldi, pochi, ma mica male.
  6. Mangiare meno carne. (Sì, anche il pollo è carne.)
  7. Comprare alimenti stagionali e magari anche regionali. Le fragole che sanno d’acqua, le mangi chi vuole.
  8. Farsi la doccia o fare un bagno? Ma che domanda.
  9. Cambiare contratto con l’Enel. Non è difficile e nemmeno tanto caro usare la corrente ottenuta da fonti d’energia rinnovabili.
  10. Spengere strumenti elettrici, lo stand-by non è mai servito a niente, vero?

mercoledì 3 aprile 2013

Amore per il vuoto


Amore per il vuoto, 2013, rossetto su carta.


Con un bacio su un foglio bianco cerco di rifiutare la solita associazione di idee negative nei confronti di una tela intonsa, una tavola ancora da dipingere, o più semplicemente, un foglio in bianco. Questi oggetti immacolati possono trasmettere la paura che un artista prova davanti ad un lavoro per iniziare, paura di non avere più ispirazione.
Invece io voglio mostrare il contrario: l'amore per un lavoro non ancora iniziato ma che so che mi porterà tante emozioni.


mercoledì 13 marzo 2013

Attenti al lupo di Lucio Dalla

Ieri abbiamo ascoltato questa canzone di Lucio Dalla, cantautore bolognese recentemente scomparso, per parlare dei nomi alterati in italiano.


C'è una casetta piccola così,
con tante finestrelle colorate,
e una donnina piccola così,
con due occhi grandi per guardare,
e c'è un omino piccolo così,
che torna sempre tardi da lavorare,
e ha un cappello piccolo così,
con dentro un sogno da realizzare,
e più ci pensa più non sa aspettare.

Amore mio non devi stare in pena,
questa vita è una catena,
qualche volta fa un po' male,
guarda come son tranquilla io
anche se attraverso il bosco
con l'aiuto del buon Dio,
stando sempre attenta al lupo.

Attenti al lupo. Attenti al lupo.

martedì 19 febbraio 2013

La pubblicità

Questa volta in classe abbiamo parlato di pubblicità, e per farlo siamo partiti dall'ascolto di un'intervista radiofonica sul Carosello, il notissimo programma televisivo andato in onda sulla Rai dal 1957 al 1977.

Abbiamo visto quindi alcuni esempi di pubblicità contenute nel Carosello: molti dei loro personaggi o slogan sono rimasti nella storia. Calimero è certo ormai più famoso del detersivo che reclamizzava: 


martedì 29 gennaio 2013

Se fossi...


Se fossi…

Se fossi un animale sarei un uccello, forse una rondine.
Se fossi un frutto sarei la mela.
Se fossi un numero sarei  il 7.
Se fossi  un colore sarei  il verde.

giovedì 24 gennaio 2013

Sei tu la fata ignorante?

Una recensione sul film "Le fate ignoranti" di Ferzan Özpetek

Un’incidente d’auto: Massimo, occupandosi del suo cellulare, viene investito. La madre di sua moglie Antonia (Margherita Buy), medico come lui, le riporta l’eredità dall’ufficio. Fra le cose del marito anche un quadro grande espressionista con una dedica sul retro: Una persona, chiamandosi „fata ignorante“, ha regalato questo quadro a Massimo dopo tanti anni amorosi.

Antonia intraprende tutto per conoscere quest’amante di Massimo. Cercando indirizzo del mittente del quadro riesce a trovare un appartamento in un palazzo romano: Là – aspettandosi che l’amante sia una donna (che naturalmente non è, altrimenti la storia adesso sarebbe finita), incontra un gruppo di gente che abita insieme: Omosessuali, bisessuali e transessuali condividono l’appartamento che appartiene a Michele (Stefano Accorsi), la „fata ignorante“ di Massimo.

mercoledì 23 gennaio 2013

Se fossi...

Se fossi un animale sarei lo scoiattolo (perchè sono piccoli, carini e si arrampicano sugli alberi)
Se fossi un numero sarei il 3 (perchè non è 1 ne 2, è la via del mezzo)
Se fossi un pianeta del sistema solare sarei Venere (perchè si riconosce nella notte, brillante)
Se fossi una direzione geografica sarei est (da dove esce il Sole)
Se fossi un elemento della natura sarei la terra (perchè la puoi prendere con le mani e annusarla)
Se fossi un oggetto sarei un libro (perchè e molto più di un oggetto!)
Se fossi una bevanda sarei una spremuta d'arancia (naturale, salutare, gustosa, buona)
Se fossi un'automobile sarei un furgoncino Volkswagen anni 70 (e viaggerei per il mondo...)
Se fossi una fiaba sarei Alice nel Paese delle Meraviglie (per le situazioni, i personaggi, l'ambiente in cui si svolge)
Se fossi un personaggio della fantasia sarei uno hobbit (piccoli, carini, e vivono in buchi sotto terra)

martedì 8 gennaio 2013

Se telefonando - Mina


 Lo stupore della notte
spalancata sul mar
ci sorprese che eravamo sconosciuti
io e te.
Poi nel buio le tue mani
d'improvviso sulle mie,
è cresciuto troppo in fretta
questo nostro amor.

Se telefonando
io potessi dirti addio
ti chiamerei.