Stereotipi,
ce ne sono tanti. Quelli che hanno che
vedere con le nazionalità
sono sempre abbastanza pesanti, sopratutto per quelli a cui si
rivolgono; e di solito uno non si sente rappresentato dagli
stereotipi del suo paese.
Ma il fatto è che qualcosa hanno di vero; certo che sono sempre
esagerazioni e che una sola persona non può avere tutti gli
stereotipi che si associano con la sua nazionalità, ma qualche
tratto sicuramente sí.
Come
spagnola trovo molto pesanti gli stereotipi sulla festa, i “toros”
e il flamenco, ma anche mi divertono. Vedere come un giapponese
compra a Valencia, dove non abbiamo nessuna
tradizione di musica flamenca (è roba dal sud, dell'Andalusia), una
bambolina vestita come una “bailaora” o, anzi, un vestito a pois
di quelli che vendono per strada ai turisti, mi fa venire da ridere.
Gli stereotipi si devono prendere con umorismo.
Da
noi, gli italiani, sono visti come troppo festaioli,
uomini appiccicosi con le donne, imbroglioni, un po' maschilisti e,
addiritura, infedeli; ma anche donne di
classe e molto sexy
(grazie soprattutto al cinema), mamme ideali che cucinano sempre e si
prendono molta cura dei
loro figli e, infine,
gente dalla
vita rilassata e senza troppe preoccupazioni. Forse un po' come gli
italiani vedono noi spagnoli; siamo troppo simili alla fine, noi
mediterranei.