giovedì 29 novembre 2012

Una giornata al Centro Giovani L'Isola


Ecco il video di una giornata al Centro Giovani L'Isola del Quartiere 5 di Firenze.
I ragazzi del centro parlano del loro quotidiano ed esprimono i loro progetti per il futuro.
Da queste interviste si capisce che la musica è l'elemento centrale della loro vita.
Guarda il video realizzato da Mickael Maillé:


sabato 24 novembre 2012

Quanto sei mammone ?!

1)    Tua  madre viene da te a pranzo e vuole aiutarti. Cosa fai?
  • La lascio cucinare, il cibo della mamma è sempre buono!  (2)
  • Le dico che lo faccio io, adesso sei indipendente. (0)
  •  Cuciniamo insieme come una squadra  (1)
2)    La tua fidanzata vorrebbe abitare con te:
  • Certo! Presto, vuoi essere indipendente. (0)

lunedì 19 novembre 2012

sabato 17 novembre 2012

Stereotipi sulle nazionalità: come noi spagnoli vediamo gli italiani

Stereotipi, ce ne sono tanti. Quelli che hanno che vedere con le nazionalità sono sempre abbastanza pesanti, sopratutto per quelli a cui si rivolgono; e di solito uno non si sente rappresentato dagli stereotipi del suo paese. Ma il fatto è che qualcosa hanno di vero; certo che sono sempre esagerazioni e che una sola persona non può avere tutti gli stereotipi che si associano con la sua nazionalità, ma qualche tratto sicuramente sí.

Come spagnola trovo molto pesanti gli stereotipi sulla festa, i “toros” e il flamenco, ma anche mi divertono. Vedere come un giapponese compra a Valencia, dove non abbiamo nessuna tradizione di musica flamenca (è roba dal sud, dell'Andalusia), una bambolina vestita come una “bailaora” o, anzi, un vestito a pois di quelli che vendono per strada ai turisti, mi fa venire da ridere. Gli stereotipi si devono prendere con umorismo.
Da noi, gli italiani, sono visti come troppo festaioli, uomini appiccicosi con le donne, imbroglioni, un po' maschilisti e, addiritura, infedeli; ma anche donne di classe e molto sexy (grazie soprattutto al cinema), mamme ideali che cucinano sempre e si prendono molta cura dei loro figli e, infine, gente dalla vita rilassata e senza troppe preoccupazioni. Forse un po' come gli italiani vedono noi spagnoli; siamo troppo simili alla fine, noi mediterranei.

venerdì 9 novembre 2012

Italiani mammoni?


Per i norvegesi, lo sono sicuramente.
Lo dimostra una pubblicità di un'agenzia immobiliare che sta riscuotendo molto successo in Norvegia, e che al contrario ha creato polemiche in Italia, specialmente tra i giovani, che si sono sentiti offesi dall'immagine stereotipata e ridicolizzata presente nello spot.
In classe siamo partiti dalla visione di questo spot per discutere insieme dei "mammoni" italiani, nell'ambito di un lavoro più ampio sugli stereotipi sulle diverse nazionalità.

Potete leggere alcuni articoli su come gli italiani sono visti all'estero, tra luoghi comuni e verità:
ecco il punto di vista degli spagnoli, dei greci e degli ungheresi

C'è anche un test per scoprire quanto siete mammoni !

8 domande per 8 volontari: Marian

Da dove vieni?
Iniziamo con questa domanda filosofica.
Da dove vengo? Chi sono? Dove vado?
Senza voler affermare di conoscere il segreto dell’umanità posso almeno scrivere onestamente: Sono cresciuto in un villaggio di nome Winzenhohl, vicino alla città d’Aschaffenburg nella parte più settentrionale e occidentale della Baviera, Germania. Questo porta con se che non so pronunciare la R e che preferisco il vino alla birra.
Come sei arrivato qui? 
Col Frecciargento da Verona via Bologna. Avevo deciso di viaggiare in treno per ragioni ecologiche, economiche e perché andando con le ferrovie si vede di più. Allora il 1° ottobre ho preso un treno da Aschaffenburg a Monaco di Baviera (insieme con dei turisti che volevano andare alla Festa della Birra e uomini d’affari), poi un’altro treno fino a Verona (dove avevo assolutamente bisogno di bere un caffé con due cuchiaini di zucchero) e poi, infine, il Frecciargento fino a Campo Marte. Dopo 11 ore sono arrivato qua. Sono sopravissuto alle Alpi e all’area stantia nei vagoni,al la mancanza di spazio per le valigie in ogni treno, due stazioni completamente sconosciute e alla fine anche al traffico qua in città.

martedì 6 novembre 2012

8 domande per 8 volontari: Josep

Da dove vieni?  
Vengo dalla Spagna, da una piccola città al nord di Valencia che si chiama Castellón de la Plana. Non è molto grande (circa duecentomila abitanti), puoi andare dappertutto a piedi. È un bel posto vicino al mare e alle montagne, tranquillo per abitare, ma un po' noioso per me perché non c'è una vittà culturale importante.

Come sei arrivato qui?

Sono arrivato grazie al SVE. Mi Sono laureato in Storia all’'Universittà di Valencia due anni fa. Da allora ho pensato a che cosa volevo fare: cercare lavoro, fare un master, cominciare un' altra laurea, ecc. Ora in Spagna è abbastanza difficile trovare lavoro per i giovani, per questo volevo abitare per un periodo all' estero e praticare le lingue. Altra ragione importante è che anche la mia fidanzata fa questo volontariato a Firenze e volevo essere con lei.

8 domande per 8 volontari: Marina

1. Da dove vieni?
Vengo dalla Grecia, un paese bellissimo però purtroppo logoro...Amo la mia patria ma adesso non è un buon periodo per stare in Grecia.. La situazione è ancora in evoluzione e ogni anno diventa peggiore... Molti giovani greci sono laureati, parlano quattro lingue e lasciano la Grecia in cerca di un futuro che rispecchi le loro ambizioni. Per me, stare qui è una grande opportunità di conoscere la cultura italiana e in parallelo fuggire dalla realtà greca.

2.Come sei arrivato/a qui?
In aereo! Lunga storia....c'era un problema con l'atterraggio... però alla fine tutto bene.. 
Comunque, dopo il mio magnifico Erasmus a Saragozza(Spagna), avevo già un sacco di amici italiani e la voglia di conoscere l'Italia.. E eccomi!
Ho scelto Firenze perché sono venuta l'anno scorso e mi è piaciuta moltissimo!

sabato 3 novembre 2012

8 domande per 8 volontari: Mickaël

Da dove vieni ?
Vengo da una città antica amata per la sua bellezza dove gente da tutto il mondo viene per ammirare il suo patrimonio culturale e la sua architettura armonica: Parigi. 
Parigi è stata tutto il mio mondo per 20 anni e rimane l’elemento centrale e stabile sia della mia personalità sia della mia vita. “Da dove vieni?”, insomma è una domanda che sembra semplice? Tuttavia non pare nè sufficiente nè giusto soltanto parlare del nostro luogo di nascita. Con il tempo ho lasciato la mia culla e ho fatto strada. Ho preso la strada del Nord e sono andato a vivere in Germania dove ho fatto esperienze di vita intense.
Secondo me, non è mica la somma dei nostri viaggi che determina da dove veniamo, ma piuttosto l’esperienza di vita fatta nei diversi posti in cui ci siamo stabiliti.

Come sei arrivato qui?
Negli ultimi anni ho fatto la conoscenza di molte persone che avevano partecipato al servizio volontariato europeo e mi hanno raccontato la loro esperienza. Dopo la mia Laurea ho deciso di prendermi del tempo libero per fare esperienze lavorative e mi sembrava una buona idea fare anche un’esperienza di volontariato prima di ricominciare a studiare. Di tutte le associazioni interessanti, il progetto del comune di Firenze alle politiche giovanili mi è piaciuto di più e mi ha rassicurato che Monica abbia sempre risposto velocemente e con accuratezza alle mie domande rispetto al progetto e l’aspetto logistico. 


8 domande per 8 volontari: Fruzsina

Da dove vieni?

Vengo da una grande città, che per me è sempre stata troppo grande. Vengo dalla capitale d'Ungheria (Budapest), che è una città piena di opportunità, piena di eventi, piena di gente molto diversa, piena di vantaggi e di svantaggi. In questa città non mi sono mai sentita veramente a mio agio. In fondo all' anima io sono una ragazza rustica.
Vengo da una comunità subculturale, sono membra di un movimento socio-culturale, che si chiama Táncház (casa di danza), che nell'anno scorso è stato iscritto nella lista d'UNESCO. Veramente questo non è altro che (un modo di) divertimento. Anche questa comunità subculturale, come tutte le comunità subculturali, è relativemente piccola e chiusa, come una grande famiglia. Ha determinato tutta la mia vita dal tempo libero attraverso gli studi fino al lavoro.

Come sei arrivata qui?

Prima della partenza avevo molto da fare, l'ultimo mese era abbastanza difficile, non avevo tempo per concentrarmi sul viaggio, per immaginare quest'esperienza. Per altro ho viaggiato con il treno. Avevo bagagli pesanti, anche se ho lasciato a casa un sacco di roba. 

venerdì 2 novembre 2012

8 domande per 8 volontari: Myra

    1)   Da dove vieni?

Vengo da un piccolo paesino in Olanda, che si chiama Hulst. È molto sconosciuto, pure la maggior parte degli olandesi non ha nessun idea dove si trovi quel buco. Dopo diciotto anni a Hulst mi sono trasferita a Utrecht, in centro dell’Olanda, per frequentare l’università. Ho dovuto trasferirmi lì anche perché era troppo lontano da casa dei miei.

    2)   Come sei arrivata qui?

A Utrecht ho fatto un anno di Musicologia, poi ho cambiato studi e ho iniziato a studiare la lingua e la cultura italiana. Nel 2009 ho fatto sei mesi di Erasmus a Padova e mi è piaciuto veramente tanto. Mi sentivo tanto a casa lì e mi spiaceva davvero tanto dover tornare in Olanda quell’estate. Molto recentemente mi sono laureata e avevo bisogno di una nuova avventura, di nuovi stimoli e di una nuova sfida. Di solito per me questo significa cambiare drasticamente la mia vita e in questo caso allora un nuovo trasloco in Italia. Questa volta Firenze invece di Padova, e lavoro invece dello studio.