1) Da dove vieni?
Vengo da un piccolo paesino in Olanda, che si chiama Hulst. È molto sconosciuto, pure la maggior parte degli olandesi non ha nessun idea dove si trovi quel buco. Dopo diciotto anni a Hulst mi sono trasferita a Utrecht, in centro dell’Olanda, per frequentare l’università. Ho dovuto trasferirmi lì anche perché era troppo lontano da casa dei miei.
2) Come sei arrivata qui?
A Utrecht ho fatto un anno di Musicologia, poi ho cambiato studi e ho iniziato a studiare la lingua e la cultura italiana. Nel 2009 ho fatto sei mesi di Erasmus a Padova e mi è piaciuto veramente tanto. Mi sentivo tanto a casa lì e mi spiaceva davvero tanto dover tornare in Olanda quell’estate. Molto recentemente mi sono laureata e avevo bisogno di una nuova avventura, di nuovi stimoli e di una nuova sfida. Di solito per me questo significa cambiare drasticamente la mia vita e in questo caso allora un nuovo trasloco in Italia. Questa volta Firenze invece di Padova, e lavoro invece dello studio.
2) Come sei arrivata qui?
A Utrecht ho fatto un anno di Musicologia, poi ho cambiato studi e ho iniziato a studiare la lingua e la cultura italiana. Nel 2009 ho fatto sei mesi di Erasmus a Padova e mi è piaciuto veramente tanto. Mi sentivo tanto a casa lì e mi spiaceva davvero tanto dover tornare in Olanda quell’estate. Molto recentemente mi sono laureata e avevo bisogno di una nuova avventura, di nuovi stimoli e di una nuova sfida. Di solito per me questo significa cambiare drasticamente la mia vita e in questo caso allora un nuovo trasloco in Italia. Questa volta Firenze invece di Padova, e lavoro invece dello studio.
3) Di che cosa ti occupi durante il Servizio Volontario Europeo (SVE)?
Lavorerò durante questi nove mesi nell’Ufficio di Comunicazione del Comune, nel Palazzo Vecchio. Non è per niente male come posto di lavoro e mi piace perciò tanto andare ogni mattina lì e entrare nel 'mio' Palazzo. L’ufficio dove lavoro si occupa soprattutto della rete civica del Comune. Visto che la versione inglese della rete è rimasta un po’ indietro il mio lavoro principale sarà cambiarla, migliorarla e completarla quanto posso. Poi farò delle traduzioni di notizie e eventi del Comune (e li metterò online) e spero di poter magari scrivere alcuni articoli io stessa.
4) Come ti trovi a Firenze?
Bene! Davvero bene. Ho lasciato l’Olanda il 1 ottobre e lì stava già diventando più freddo con tanto vento e tanta pioggia. Qui invece per me era ancora estate. Ho delle coinquilline simpatiche e gentili, una casa vicinissima al centro e poco a poco inizio a trovare sempre più posti e locali qui che mi piacciono un sacco e che mi fanno sentire sempre più a casa.
5) E come te la cavi con la lingua italiana?
Dopo i miei studi, l’Erasmus a Padova e il contatto con tanti amici italiani posso dire che il mio italiano non è male. Non ho quasi mai problemi di comunicazione, però vorrei migliorare ancora di più la mia conoscenza della lingua, cosicché possa esprimermi sempre meglio e sempre più facilmente.
6) Oltre all’italiano, quali sono i tuoi interessi?
Nonostante che non mi piaccia tanto rispondere a questa domanda con la solita lista, purtroppo parzialmente è quasi obbligatorio visto che sono interessi che tantissima gente condivide. Al primo posto metterei la Musica, soprattutto non-commerciale. I generi che mi piacciono sono per esempio rock (quasi tutti i generi), electro, classica, grunge, new wave, darkwave, post-punk, metal, singer-songwriter, dubstep, rockabilly, (8-bit) chiptunes, synthpop e electroclash.
Poi altre parole chiave sono: viaggiare, natura, sport, lingue, scrivere, l’ambiente, politica (sinistra), storia, arte, cultura, vestiti e mobili vintage/retro, anni ’50 ’60 e ’70, filosofia, film (soprattutto del tipo ‘art house’), sostenibilità in tutte le sue sfaccettature.
7) Che cosa ti aspetti da questa esperienza?
Mi aspetto di fare tante nuove amicizie con tanta gente diversa, mi aspetto una nuova esperienza lavorativa da aggiungere al mio curriculum, mi aspetto un periodo pieno di scambi culturali, divertimento straordinario e viaggi mozzafiato. Ma nel frattempo mi aspetto pure la mancanza di casa, delle giornate noiose al lavoro, e anche delle frustrazioni su qualsiasi cosa che non funzioni come avrei voluto. Cioè in generale degli svantaggi di un periodo all’estero, in una città straniera con una cultura e una mentalità diversa dalla propria. Però è normale, è la realtà. Non sarebbe giusto aspettarsi soltanto delle cose belle, perfette e incredibili.
8) Che progetti hai per il futuro?
Ancora non so! Almeno non esattamente. Spero che questa esperienza a Firenze mi aiuterà a capire meglio cosa vorrei fare nella vita e cosa no. Penso comunque di tornare in Olanda dopo questi nove mesi, perché lì ancora ho una casa e le possibilità di trovare un lavoro lì sono più grandi. Ma che tipo di lavoro sarà ancora non so. Da un po’ di tempo ho in mente questa immagine ideale di un lavoro part-time che mi piaccia abbastanza, cosicché possa pagare l’affitto e vivere in modo buono e soddisfacente. E nel tempo libero poi vorrei dedicarmi alla mia grande passione: scrivere. Ho già alcune idee per un romanzo e spero di trovare la tranquillità e il momento giusto per trasformarle in qualcosa più concreto.
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